Normalmente non è presente zucchero nelle urine, se non in tracce (minore od uguale a 15 mg/dl).
In condizioni normali il glucosio (a volte chiamato semplicemente zucchero) non è presente nell’urina; in circostanze normali il rene riassorbe circa 180 g di glucosio dal filtrato glomerulare ogni giorno. I trasportatori di glucosio nel tubulo prossimale renale garantiscono che venga escreta nelle urine una quantità inferiore a 0,5 g al giorno; poichè la capacità di riassorbimento è limitata, nel caso in cui nel sangue sia presente un’elevata quantità di zucchero (per esempio in caso di iperglicemia da diabete) l’organismo non riuscirà a recuperarlo interamente e parte andrà disperso durante la minzione.
Di norma il limite di riassorbimento viene raggiunto quando la glicemia (zucchero nel sangue) è pari a 180 mg/dl.
Un aumento della quantità eliminata è quindi segnale di possibili problemi, da cercare a livello renale oppure in presenza di un diabete non sotto controllo.
La glicosuria (cioè la presenza di glucosio nelle urine) è causata da:
- elevata concentrazione di zucchero nel sangue, riscontrabile ad esempio dai pazienti diabetici non in terapia;
- diminuzione della soglia renale. Quando il glucosio ematico raggiunge una certa concentrazione, i reni iniziano a espellerlo nelle urine per diminuirne la concentrazione. In alcuni casi la soglia renale in cui questo processo può essere minore del normale, quindi il glucosio va a finire nell’urina prima, a concentrazioni ematiche minori (per esempio in gravidanza, oppure in caso di problemi ai reni).
Tra le altre cause della glicosuria ricordiamo: le patologie ormonali, i problemi del fegato, l’uso di determinati farmaci e la gravidanza. Per diagnosticare le cause della glicosuria, di solito devono essere eseguiti ulteriori esami, ad esempio quello del glucosio ematico.